11.9.14

Primo mese in Germania (Erster Monat in Deutschland)

Non è la prima volta che vivo lontano da casa. Due mesi a Milano, due mesi a Pescara (fantastica in primavera-estate), per non parlare dei viaggi oltreoceano per studiare l'inglese: Boston, Los Angeles, Toronto. In tutte queste esperienze non ricordo di aver mai sentito nostalgia di casa, e questa "insensibilità" verso la mia terra mi accompagna anche qui in Germania. Oggi è esattamente un mese che vivo a Lipsia, ma ho sempre la sensazione di essere arrivato ieri (Gestern). Un mese è un periodo di tempo relativamente breve per tracciare dei primi bilanci, soprattutto per un tipo come me a cui non piace avere a che fare con troppe novità tutte insieme.
Sostanzialmente il cambiamento più grande avvenuto finora è per lo più interiore: disoccupato (Arbeitslose) a mezzo servizio ero in Italia, e disoccupato a mezzo servizio sono qui. Eppure, nonostante non ci siano aziende ad aspettarmi sulla porta di casa, non riesco a non essere sereno. Sereno nell'andare al corso di lingua la mattina, sebbene siano più di vent'anni ormai che passo la maggior parte del mio tempo a studiare; sereno nell'andare a fare la spesa, sereno addirittura nel lavare i piatti dopo cena e sereno soprattutto quando mi metto a letto.

Sono venuto qui per cercare di dare una svolta alla mia vita (das Leben), per trovare finalmente la mia strada, quando pensavo di conoscerla già da molti anni. Ma provo tante sensazioni diverse tranne che l'ansia, l'ansia di fare in fretta, di sistemarmi. Sarà perché percepisco che a differenza dell'Italia qui non devi necessariamente fare la corsa su qualcun altro per poter dimostrare quanto vali, non devi cercare freneticamente di far colpo su qualche azienda o su qualche persona importante per poter strappare un lavoro. Semplicemente se hai delle qualità, prima o poi vieni ripagato, e il bello è che una volta iniziato un percorso professionale si può solo migliorare e crescere, invece di rischiare di finire in cassa integrazione o addirittura licenziato. Magari mi sbaglio e tra un paio di mesi tornerò in Italia con la coda tra le gambe, ma intanto mi godo questa esperienza (anche se a 27 anni inizio ad odiare questa parola).

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Dove si va? (Wohin geht man?)


Per passare alle cose concrete, la situazione è questa qui:

- Livello di tedesco: mi continuano a dire che sono un abbondante B1, ma io continuo a non capire (quasi) una mazza quando questi aprono bocca (e voi direte, se non capisci una mazza, come fai ad aver capito che ti hanno detto che sei un abbondante B1?). Lo so è un casino, però è così, fidatevi.

- Livello di integrazione: farsi amico un tedesco è veramente molto difficile, addirittura ho sentito dire che per essere considerati "amici" da un tedesco bisogna frequentarlo almeno un paio d'anni (sai che palle). In compenso ho conosciuto tanti altri stranieri, provenienti da mezzo mondo (un po' come l'Inter in pratica): Repubblica Ceca, Russia, Grecia, Portogallo, Sud America, Corea del Sud, Bulgaria e Spagna. Ho conosciuto anche altri italiani, alcuni di buona compagnia, altri un po' meno, ma sostanzialmente non escluderei l'ipotesi di potermi fare dei nuovi amici (anche se gli amici, quelli veri, saranno sempre altri).

- Livello occupazionale: direi che per le possibilità che la Germania offre, posso definirmi abbastanza pigro per quanto riguarda la ricerca del lavoro. Ieri ho inviato il curriculum (Der Lebensauf) ad alcune aziende che lavorano con la lingua italiana, non sentendomi ancora pronto per affrontare colloqui o interviste completamente in Deutsch. Attendo con ansia le prime risposte, anche se non sono molto fiducioso visto che ho fatto alcuni tra gli errori segnalati tra "quelli da non commettere" quando ci si candida per un lavoro qui.

- Livello di peso: ecco cosa amo di più del vivere a Lipsia. Il fatto che puoi lasciarti andare e mangiare 150 grammi di pasta più pane e più qualche dolce prima di andare a dormire, e vedere il giorno dopo che sulla bilancia non è cambiato nulla, anzi, sei addirittura dimagrito. È una sensazione meravigliosa, soprattutto per me che mangerei Bratwurst, patate e pasta continuamente. Tutto merito del muoversi costantemente in bicicletta, che ti esenta anche dal doverti allenare ogni tanto. Non ce n'è bisogno, lo fai ogni giorno senza nemmeno accorgertene (anche se la mia Vespa mi manca tanto, lo ammetto).

- Livello della convivenza: non ci siamo ancora presi a pantofole io e la mia "coinquilina", quindi direi che sta andando piuttosto bene. Difficile che possa essere diverso da così, visto che cucino, pulisco (Putzen) e sistemo anche il letto. Durerà ancora per poco, lo so, però se tutto va male posso dire di aver lavorato come casalinga (die Hausfrau) in Germania per qualche tempo. Forse in Italia fa ancora curriculum.

3.9.14

Alcune cose che non sapevo della Germania (Einige Sachen, die ich über Deutschland nicht wusste)

Tra poco più di una settimana festeggerò il mio primo "mesiversario" in Germania (sì questa parola purtroppo esiste). Venti giorni non ti permettono di entrare a strettissimo contatto con la cultura di un posto, però alcune cose nuove le ho apprese e mi piacerebbe condividerle.

1) Quando si esce, che sia per andare a lavoro o per una semplice passeggiata, è vivamente consigliato portarsi dietro uno zainetto (Rücksack), e soprattutto una giacca con cappuccio. Il consiglio è per chi si muove in bicicletta di solito (ovvero l'80% dei tedeschi). In bici indossare una tracolla, tipica del nostro Paese e simbolo di grande tamarritudine, non è per niente comodo (io non ho uno zaino, ma in compenso ho tantissime inutili tracolle qui con me).

2) Lo scontrino è sì obbligatorio, ma solo per il commerciante. Quindi ogni volta che pagherete qualcosa, la cassiera (di solito sono sempre donne quelle che fanno sto mestiere) vi chiederà: Beleg mitnehmen? Ovvero, vuole la ricevuta? Se dite di no (Nein) la signorina la getterà tranquillamente nel cestino. Quindi nessun controllo a sorpresa della Finanza fuori ai negozi, state tranquilli, non ce n'è bisogno.

3) Non so ancora se posso trasferire l'uguaglianza italiana ULTRA'=BESTIA anche in Germania, però devo evidenziare come i motivetti dei cori da stadio siano identici a quelli nostrani. Adesso resta solo da capire chi li ha inventati e chi li ha copiati.
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La curva del Chemnitzer FC, squadra della Dritte Liga

4) Con profondo dispiacere prendo atto della scomparsa di un mestiere qui in terra merkeliana: il benzinaio. Quella figura che veneravamo da piccoli, perché dalle tasche tirava fuori sempre malloppi di banconote che nemmeno Tony Montana in Scarface. In Germania non esiste, o almeno, io ancora ne devo vedere mezzo. Le pompe di benzina (Tankstelle) sono tutte self-service, con la particolarità che prima ti lasciano fare rifornimento, e dopo paghi. Ma si può tranquillamente fare il pieno e andar via, nessuno ti fermerebbe (ci sono però le telecamere). Se ve lo state chiedendo, anche qui il carburante costa meno rispetto all'Italia.

5) Se nello Stivale noi automobilisti siamo abituati a rivolgere le nostre bestemmie ai pedoni, i quali ci fanno imbestialire con la loro nonchalance nell'attraversare le strisce, la Germania offre un altro bersaglio, ancor più fastidioso: i ciclisti. Purtroppo o per fortuna coloro che si muovono in bici sono i padroni delle strade: hanno piste, semafori, corsie d'emergenza e persino strade dedicate. Oltre a godere SEMPRE della fottuta precedenza. Tutto bello se ti muovi solo in bici, abbastanza frustrante per chi ha l'auto, visto che si trova costretto a dover essere costantemente attento, perché il Tour de France è sempre dietro l'angolo.
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L'incubo di ogni automoblista tedesco

6) Capitolo parcheggiatori abusivi: inaspettatamente qui non ho ancora subito alcun tentativo di estorsione, che se non ricordo male in Italia sarebbe ancora reato. Mi ero anche preparato cambiando 20 euro in monetine da poter elargire all'evenienza: sono stato costretto a spenderle in caramelle e cioccolatini.

7) Musica (Musik). Mi aspettavo di peggio dai crucchi, famosi a livello musicale per le orchestre sinfoniche e per la techno. Invece anche nel pop ci sanno fare. A primo impatto sembra di ascoltare una musica deficiente (non so che altro termine usare), però poi ti accorgi un paio di giorni dopo che quel motivetto idiota lo stai cantando, senza nemmeno avere idea di cosa dica. Se non mi credete vi consiglio la gettonatissima "Atemlos durch die Nacht" (Senza fiato attraverso la notte).