Sostanzialmente il cambiamento più grande avvenuto finora è per lo più interiore: disoccupato (Arbeitslose) a mezzo servizio ero in Italia, e disoccupato a mezzo servizio sono qui. Eppure, nonostante non ci siano aziende ad aspettarmi sulla porta di casa, non riesco a non essere sereno. Sereno nell'andare al corso di lingua la mattina, sebbene siano più di vent'anni ormai che passo la maggior parte del mio tempo a studiare; sereno nell'andare a fare la spesa, sereno addirittura nel lavare i piatti dopo cena e sereno soprattutto quando mi metto a letto.
Sono venuto qui per cercare di dare una svolta alla mia vita (das Leben), per trovare finalmente la mia strada, quando pensavo di conoscerla già da molti anni. Ma provo tante sensazioni diverse tranne che l'ansia, l'ansia di fare in fretta, di sistemarmi. Sarà perché percepisco che a differenza dell'Italia qui non devi necessariamente fare la corsa su qualcun altro per poter dimostrare quanto vali, non devi cercare freneticamente di far colpo su qualche azienda o su qualche persona importante per poter strappare un lavoro. Semplicemente se hai delle qualità, prima o poi vieni ripagato, e il bello è che una volta iniziato un percorso professionale si può solo migliorare e crescere, invece di rischiare di finire in cassa integrazione o addirittura licenziato. Magari mi sbaglio e tra un paio di mesi tornerò in Italia con la coda tra le gambe, ma intanto mi godo questa esperienza (anche se a 27 anni inizio ad odiare questa parola).
Per passare alle cose concrete, la situazione è questa qui:
- Livello di tedesco: mi continuano a dire che sono un abbondante B1, ma io continuo a non capire (quasi) una mazza quando questi aprono bocca (e voi direte, se non capisci una mazza, come fai ad aver capito che ti hanno detto che sei un abbondante B1?). Lo so è un casino, però è così, fidatevi.
- Livello di integrazione: farsi amico un tedesco è veramente molto difficile, addirittura ho sentito dire che per essere considerati "amici" da un tedesco bisogna frequentarlo almeno un paio d'anni (sai che palle). In compenso ho conosciuto tanti altri stranieri, provenienti da mezzo mondo (un po' come l'Inter in pratica): Repubblica Ceca, Russia, Grecia, Portogallo, Sud America, Corea del Sud, Bulgaria e Spagna. Ho conosciuto anche altri italiani, alcuni di buona compagnia, altri un po' meno, ma sostanzialmente non escluderei l'ipotesi di potermi fare dei nuovi amici (anche se gli amici, quelli veri, saranno sempre altri).
- Livello occupazionale: direi che per le possibilità che la Germania offre, posso definirmi abbastanza pigro per quanto riguarda la ricerca del lavoro. Ieri ho inviato il curriculum (Der Lebensauf) ad alcune aziende che lavorano con la lingua italiana, non sentendomi ancora pronto per affrontare colloqui o interviste completamente in Deutsch. Attendo con ansia le prime risposte, anche se non sono molto fiducioso visto che ho fatto alcuni tra gli errori segnalati tra "quelli da non commettere" quando ci si candida per un lavoro qui.
- Livello di peso: ecco cosa amo di più del vivere a Lipsia. Il fatto che puoi lasciarti andare e mangiare 150 grammi di pasta più pane e più qualche dolce prima di andare a dormire, e vedere il giorno dopo che sulla bilancia non è cambiato nulla, anzi, sei addirittura dimagrito. È una sensazione meravigliosa, soprattutto per me che mangerei Bratwurst, patate e pasta continuamente. Tutto merito del muoversi costantemente in bicicletta, che ti esenta anche dal doverti allenare ogni tanto. Non ce n'è bisogno, lo fai ogni giorno senza nemmeno accorgertene (anche se la mia Vespa mi manca tanto, lo ammetto).
- Livello della convivenza: non ci siamo ancora presi a pantofole io e la mia "coinquilina", quindi direi che sta andando piuttosto bene. Difficile che possa essere diverso da così, visto che cucino, pulisco (Putzen) e sistemo anche il letto. Durerà ancora per poco, lo so, però se tutto va male posso dire di aver lavorato come casalinga (die Hausfrau) in Germania per qualche tempo. Forse in Italia fa ancora curriculum.
Sono venuto qui per cercare di dare una svolta alla mia vita (das Leben), per trovare finalmente la mia strada, quando pensavo di conoscerla già da molti anni. Ma provo tante sensazioni diverse tranne che l'ansia, l'ansia di fare in fretta, di sistemarmi. Sarà perché percepisco che a differenza dell'Italia qui non devi necessariamente fare la corsa su qualcun altro per poter dimostrare quanto vali, non devi cercare freneticamente di far colpo su qualche azienda o su qualche persona importante per poter strappare un lavoro. Semplicemente se hai delle qualità, prima o poi vieni ripagato, e il bello è che una volta iniziato un percorso professionale si può solo migliorare e crescere, invece di rischiare di finire in cassa integrazione o addirittura licenziato. Magari mi sbaglio e tra un paio di mesi tornerò in Italia con la coda tra le gambe, ma intanto mi godo questa esperienza (anche se a 27 anni inizio ad odiare questa parola).
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Dove si va? (Wohin geht man?) |
Per passare alle cose concrete, la situazione è questa qui:
- Livello di tedesco: mi continuano a dire che sono un abbondante B1, ma io continuo a non capire (quasi) una mazza quando questi aprono bocca (e voi direte, se non capisci una mazza, come fai ad aver capito che ti hanno detto che sei un abbondante B1?). Lo so è un casino, però è così, fidatevi.
- Livello di integrazione: farsi amico un tedesco è veramente molto difficile, addirittura ho sentito dire che per essere considerati "amici" da un tedesco bisogna frequentarlo almeno un paio d'anni (sai che palle). In compenso ho conosciuto tanti altri stranieri, provenienti da mezzo mondo (un po' come l'Inter in pratica): Repubblica Ceca, Russia, Grecia, Portogallo, Sud America, Corea del Sud, Bulgaria e Spagna. Ho conosciuto anche altri italiani, alcuni di buona compagnia, altri un po' meno, ma sostanzialmente non escluderei l'ipotesi di potermi fare dei nuovi amici (anche se gli amici, quelli veri, saranno sempre altri).
- Livello occupazionale: direi che per le possibilità che la Germania offre, posso definirmi abbastanza pigro per quanto riguarda la ricerca del lavoro. Ieri ho inviato il curriculum (Der Lebensauf) ad alcune aziende che lavorano con la lingua italiana, non sentendomi ancora pronto per affrontare colloqui o interviste completamente in Deutsch. Attendo con ansia le prime risposte, anche se non sono molto fiducioso visto che ho fatto alcuni tra gli errori segnalati tra "quelli da non commettere" quando ci si candida per un lavoro qui.
- Livello di peso: ecco cosa amo di più del vivere a Lipsia. Il fatto che puoi lasciarti andare e mangiare 150 grammi di pasta più pane e più qualche dolce prima di andare a dormire, e vedere il giorno dopo che sulla bilancia non è cambiato nulla, anzi, sei addirittura dimagrito. È una sensazione meravigliosa, soprattutto per me che mangerei Bratwurst, patate e pasta continuamente. Tutto merito del muoversi costantemente in bicicletta, che ti esenta anche dal doverti allenare ogni tanto. Non ce n'è bisogno, lo fai ogni giorno senza nemmeno accorgertene (anche se la mia Vespa mi manca tanto, lo ammetto).
- Livello della convivenza: non ci siamo ancora presi a pantofole io e la mia "coinquilina", quindi direi che sta andando piuttosto bene. Difficile che possa essere diverso da così, visto che cucino, pulisco (Putzen) e sistemo anche il letto. Durerà ancora per poco, lo so, però se tutto va male posso dire di aver lavorato come casalinga (die Hausfrau) in Germania per qualche tempo. Forse in Italia fa ancora curriculum.
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