20.8.14

Un po' di Lipsia (Ein bisschen Leipzig)

Probabilmente qualcuno di voi si sarà chiesto: "Ma perché questo se n'è andato proprio a Lipsia, e non tipo a Londra a fare il cameriere o alle Hawaii a sbucciare i granchi?". In effetti non è che questa piccola cittadina della Sachsen (Sassonia, una dei sedici Stati federati della Germania) sia questo grande posto per svoltare una volta per tutte nella vita. A doverla scegliere magari nessuno ci verrebbe, e infatti la maggior parte degli italiani conosciuti finora son capitati qui più per caso che per voglia. Io un po' per l'uno, e un po' per l'altra.
Ma Lipsia non è una città che lascia indifferenti, perché ci si accorge subito che da queste parti negli ultimi 25 anni è cambiato molto. Per chi non l'avesse ancora capito Lipsia si trova nella Germania dell'Est (a' Diddierre, come la chiamava la buonanima di mio nonno), quella che dalla fine della Seconda guerra mondiale al 1989 (Caduta del Muro di Berlino) è stata divisa dalla Germania Ovest. In queste strade c'è ancora molto della Repubblica Democratica Tedesca: lo stile degli edifici, l'urbanistica, la cultura e l'atmosfera (per approfondimenti consiglio la visione del già molto noto "Good bye Lenin").
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Locandina di "Good bye Lenin"
MA C'È QUALCOSA DA VEDERE?
So che solo questo vi interessa, e la risposta è sì. In realtà le cose da vedere qui sono anche troppe per essere una piccola città da 500mila abitanti o poco più. La mia personale classifica dei Sehenwürdigkeiten (non vi spaventate, vuol dire soltanto Luoghi di interesse) è questa:

1) VÖLKERSCHLACHTDENKMAL
Si tratta del Monumento della Battaglia delle Nazioni, che fu combattuta a Lipsia nel 1813 e segnò la disfatta di Napoleone. È uno dei più grandi monumenti europei. In inverno lo specchio d'acqua su cui si affaccia diventa inevitabilmente ghiacciato e viene utilizzato come pista di pattinaggio.
Völkerschlachtdenkmal, Battaglia delle Nazioni, Napoleone, 1813
Il Monumento della Battaglia
delle Nazioni

2) ALTES RATHAUS IM MARKTPLATZ
È l'edificio che ospita il vecchio Municipio della città di Lipsia, quello che dopo 350 anni, in seguito al grande aumento della popolazione, fu sostituito nel 1909 dal Neues Rathaus. Costruito in stile rinascimentale, ospita oggi il museo storico cittadino (Stadtgeschichtliches Museum).
L'Altes Rathaus nella piazza del mercato










3) THOMASKIRCHE - BACHS DENKMAL 
La Chiesa (die Kirche) di San Tommaso è una degli innumerevoli edifici religiosi che ci sono in città. Merita il podio per essere stato il luogo in cui Bach fu maestro di cappella (via con le battute). Infatti al suo interno si trova la tomba del grande compositore tedesco, mentre nel cortile all'esterno si può ammirare una statua di quello che universalmente viene riconosciuto come "uno dei più grandi geni nella storia della musica".
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La statua di Bach (Bachs Denkmal)
4) AUGUSTUSPLATZ
È una delle piazze più importanti di Lipsia, insieme a Marktplatz, nonché la più grande in assoluto. È uno snodo fondamentale per la rete tranviaria della città, essendo incastrata a metà strada tra la Stazione centrale (Hauptbahnhof) e Wilhelm Leuschner Straße.
Sul lato nord della Piazza svetta l'imponente Leipzig Opera, mentre sul versante sud si trovano la Gewandhaus, la sala da concerto dove suona la Leipziger Gewandhaus Orchestra, e diversi edifici dell'Università di Lipsia, ospitati all'interno di una chiesa sconsacrata ristrutturata.
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Una panoramica notturna di Augustusplatz con l'Opernhaus sulla destra 
5) HAUPTBAHNHOF - LA STAZIONE CENTRALE
Veduta della Stazione centrale
La Stazione centrale di Lipsia è una delle più grandi d'Europa. Si trova esattamente al centro della città ed è un punto di riferimento fondamentale, soprattutto per gli stranieri come me che non sanno ancora orientarsi bene. Si estende su tre piani, con quello superiore che ospita i binari e fast-food come Kfc e McDonald's, mentre i due inferiori possono essere considerati una sorta di centro commerciale, con gelaterie, ristoranti, pasticcerie e supermercati di ogni tipo.

WHAT ELSE?
Niente più? Certo che sì, ma francamente non posso mettere tutta la città qui sopra, altrimenti nessuno verrà mai a trovarmi. Vi basta solo sapere che meritano una visita anche la Nikolaikirche (Chiesa di San Nicola), l'Alte Waage (L'Antica pesa pubblica rinascimentale), il Cospudeneer See (un lago a pochi minuti da Lipsia), il Bundesverwaltsgericht (La Corte Federale Amministrativa) e la quantità quasi infinita di orchestre e musei.
Ich warte auf sie in Leipzig (Vi aspetto)!!!

18.8.14

Corso di lingua (Der Sprachkurs)

La Germania dal punto di vista economico, sociale, della civiltà e delle opportunità di lavoro può essere definito il Paese dei balocchi. L'unico problema, che impedisce agli stranieri di invaderla così come è capitato al Regno Unito, e a Londra in particolare, è la lingua. Escludendo le parole tedesche che sono diventate a tutti gli effetti internazionali come Blitz, Bunker, Diktat o Leitmotiv (non lo sapevate eh?!), nessuno straniero quando arriva qui conosce già die Sprache (la Lingua). Molti masticano l'inglese, si lanciano, ma col tedesco non funziona così e quindi la prima cosa da fare, per avere qualche speranza di integrazione completa e duratura, è iscriversi a uno Sprachkurs (Corso di lingua).
Così questa mattina sono andato (sempre accompagnato dalla mia fida interprete, che poi vi presenterò) allo Zuhause, un'associazione impegnata nel campo dell'integrazione, e ho fatto il cosiddetto "placement test", per verificare a che livello di teutonicità lessicale sono. Dieci pagine di esercizi più o meno semplici, riguardanti principalmente la comprensione dei testi, l'uso delle preposizioni, la coniugazione dei verbi e il vocabolario. Chi mi conosce sa che son circa tre mesi e mezzo che studio la favella di Schopenhauer, anche con discreti risultati, grazie al fedele libro di testo "Wie bitte?".
Vuol dire: "Come, prego?"
Libro di testo di tedesco (Deutsch Schulbuch)
E infatti dal test, e dal successivo imbarazzantissimo colloquio orale, svolto però con l'ausilio del linguaggio dei segni, la carissima signora (die Frau) ha deciso che il corso più adatto a me è il B1 (trovate sul sito dell'Europass le capacità associate ad ogni livello), ovvero quello dell'autonomia linguistica, perché ho commesso una quantità di errori minima. Quello che non sapeva la signora è che per me la teoria è una cosa, la pratica ne è un'altra. Comunque tutto questo era per dirvi che nei prossimi due mesi mi toccherà seguire ben due corsi: uno tutte le mattine, A2, e un altro, livello B1, tre volte (Dreimal: Drei/Tre; Mal/Volta) alla settimana, di sera, tra spagnoli (ce ne sono tantissimi qui), italiani, giapponesi e sudamericani. In pratica dall'oziare beatamente in Germania, mi ritrovo ora a dovermi fare la marenna a pranzo e cena, intrattenendomi con i compagni di classe in tutte le lingue del mondo, tranne che con il tedesco. Speriamo che almeno serva a qualcosa. In caso contrario, si ringrazia il Leipzig Pass per averci gentilmente offerto questi due mesi di divertimento.

16.8.14

Piccolo intervallo musicale: Nostalgia di Napoli (Sehnsucht nach Neapel)

Da quel che scrivo e dal nome del blog si intuisce che non mi sto strappando di certo i capelli per essermi trasferito in Germania, lasciando a Napoli amici, parenti, cose, il mare, il sole e tutta la compagnia cantante. Però per quanto uno si sforzi, è difficile restare indifferenti all'aria di casa, che usando un neologismo tedesco tutto mio potremmo chiamare Hausluft (Das Haus è Casa, Die Luft è Aria). E devo ammettere che anche un antinapoletano come me è rimasto abbastanza colpito da questa "'O sole mio" al violino. Forse sarà stato il mezzo litro di Paulaner (scusate per la pubblicità, a volte dimentico di essere un giornalista) che mi ero scolato alla Kartoffelhaus (vuol dire Casa della Patata, ma no, non è quello che sperate voi), ma potrei addirittura azzardare di esser stato colto da un attimo di emozione. E quindi, Spielen die Geigen!!!
Vi è piaciuta? Potete rispondere commentando ogni tanto, anche fingendo di aver visto il video. Se vi è piaciuta purtroppo non posso dirvi il nome ufficiale dei Neri per Caso di Lipsia (sì, lo so che erano sei e non quattro come i violinisti), magari li chiamavate per il vostro sobrio banchetto di nozze. In ogni caso mia suocera ha comprato il loro Cd alla modica cifra di Zehn (Dieci) euro, quindi caso mai vi faccio sentire tutto il loro repertorio. Ora vi devo lasciare che ho appena visto una cosa che non vedevo da circa 5 giorni: die Sonne (il Sole). 

15.8.14

Die Anmeldung (Iscrizione, Registrazione, Mezza rottura di cazzo)

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Il Bürgeramt del centro di Lipsia
Vi avevo promesso l'Anmeldung e quindi eccomi qui a cercare di spiegare semplicemente, per quanto possibile, uno dei primi scogli che deve superare uno straniero che arriva in Germania. Letteralmente può essere tradotto con "iscrizione" (usate Pons come traduttore, come vi ho consigliato nei link a lato), ma in effetti assomiglia più a una registrazione. Infatti lo straniero che arriva in Germania, attraverso l'Anmeldung, rende noto allo Stato il suo trasferimento, così che sia rintracciabile per qualsiasi cosa. Per ottenerlo bisogna recarsi in uno dei Bürgeramt (Ufficio cittadino) sparsi in ogni città tedesca, e presentare una serie di documenti: carta d'identità (Personalausweis) o passaporto, contratto d'affitto (Mietvertrag) e un formulario scaricabile e compilabile sul sito ufficiale del comune di riferimento. È una procedura che i Beamten (gli impiegati) completano, se i documenti sono tutti in regola, nello stesso tempo in cui a Napoli i loro pariruolo prendono il caffè, per poi degnarti di uno sguardo infastidito, manco fossi andato a disturbarli.

Aufrufmaschine
Aufrufmaschine (Forse non esiste
come parola, ma sarebbe
Macchinetta dei numeri)
Inutile fare il confronto anche con le macchinette per prendere il numero. Questa che vedete sulla destra, a primo impatto, mi è sembrata un Bancomat. Poi ho capito.
Oltre all'Anmeldung, la città di Lipsia mi ha fatto anche un bel regalo: il Leipzig Pass. Una carta che può ottenere solo chi è studente o comunque non occupato a tempo pieno, che permette di ottenere sconti e agevolazioni su trasporti, musei, corsi di lingua e altre cose. Nella foto qui sotto sembro il figlio strabico di uno della Banda della Magliana, però pensate che grazie a questa carta lunedì inizierò (si spera) un corso di tedesco di 200 ore completamente gratis (Kostenlos, è proprio una bella parola).
Leipzig Pass
Leipzig Pass di uno con gli occhi storti

Dopo le varie tarantelle burocratiche di questi giorni, voi direte: "Ma na cammnat p Lipsia t le fatt?!". Io me la farei pure, ma per rispondere dovrei iniziare a parlare dei lati negativi del vivere in Germania (che ci sono eh, state tranquilli). Forse già lo sapete, ma vi do comunque un indizio: Das Wetter.

17 ore verso Lipsia (Siebzehn Stunden nach Leipzig)

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Mein kaputter Reifen (La mia ruota rotta)

Dopo 17 ore di viaggio, intervallate da quasi altrettante soste, posso dire che la mia auto ha portato a termine la sua missione. Sono finalmente arrivato a Lipsia, la città di Paul Kalkbrenner (controllate pure se volete), ma come ogni lungo viaggio anche questo ha avuto le sue conseguenze. Due per la precisione, che di nome fanno ruota anteriore destra e ruota posteriore destra. Ho così potuto subito verificare a che livello si attesta la paraculaggine meccanica dei tedeschi: due ruote usate Michelin, più la sostituzione di una luce di stop, per la modica cifra di 76 euro. Comprensivi di manodopera e IVA, che per informazione qui si chiama MehrwertsteuerUmsatzsteuer, e ammonta al 19% (per alcuni prodotti è addirittura al 7%, ma sulle tasse della Merkel trovate tutto qui). Non potrò dire se mi han trattato bene o meno finché non mi salteranno nuovamente le ruote, cosa che dovrebbe accadere tra circa 15mila km, per quello che mi ha detto il tipo. In ogni caso, per completezza, l'officina (die Werkstatt) è questa.
Sistemate le ruote (die Reifen), il secondo passo è stato mettermi in regola con la normativa ambientale tedesca.
Die Umweltplakette (Placchetta ambientale)
Infatti, in tutto il Paese la circolazione è possibile solo con la Placchetta ambientale (Umweltplakette), che viene venduta in dei centri specializzati (DEKRA o TÜV) al prezzo di 7 euro e va incollata sulla parte bassa destra del parabrezza. In pratica è un bollino che certifica la classe ambientale del veicolo (il mio ad esempio è Euro 4, come si nota dalla foto a sinistra).
Dopo l'Odissea del viaggio, questo è stato solo il primo dei tanti step che incontrerò sulla strada per diventare un tedesco a tutti gli effetti. Prossima puntata: die Anmeldung.