18.8.14

Corso di lingua (Der Sprachkurs)

La Germania dal punto di vista economico, sociale, della civiltà e delle opportunità di lavoro può essere definito il Paese dei balocchi. L'unico problema, che impedisce agli stranieri di invaderla così come è capitato al Regno Unito, e a Londra in particolare, è la lingua. Escludendo le parole tedesche che sono diventate a tutti gli effetti internazionali come Blitz, Bunker, Diktat o Leitmotiv (non lo sapevate eh?!), nessuno straniero quando arriva qui conosce già die Sprache (la Lingua). Molti masticano l'inglese, si lanciano, ma col tedesco non funziona così e quindi la prima cosa da fare, per avere qualche speranza di integrazione completa e duratura, è iscriversi a uno Sprachkurs (Corso di lingua).
Così questa mattina sono andato (sempre accompagnato dalla mia fida interprete, che poi vi presenterò) allo Zuhause, un'associazione impegnata nel campo dell'integrazione, e ho fatto il cosiddetto "placement test", per verificare a che livello di teutonicità lessicale sono. Dieci pagine di esercizi più o meno semplici, riguardanti principalmente la comprensione dei testi, l'uso delle preposizioni, la coniugazione dei verbi e il vocabolario. Chi mi conosce sa che son circa tre mesi e mezzo che studio la favella di Schopenhauer, anche con discreti risultati, grazie al fedele libro di testo "Wie bitte?".
Vuol dire: "Come, prego?"
Libro di testo di tedesco (Deutsch Schulbuch)
E infatti dal test, e dal successivo imbarazzantissimo colloquio orale, svolto però con l'ausilio del linguaggio dei segni, la carissima signora (die Frau) ha deciso che il corso più adatto a me è il B1 (trovate sul sito dell'Europass le capacità associate ad ogni livello), ovvero quello dell'autonomia linguistica, perché ho commesso una quantità di errori minima. Quello che non sapeva la signora è che per me la teoria è una cosa, la pratica ne è un'altra. Comunque tutto questo era per dirvi che nei prossimi due mesi mi toccherà seguire ben due corsi: uno tutte le mattine, A2, e un altro, livello B1, tre volte (Dreimal: Drei/Tre; Mal/Volta) alla settimana, di sera, tra spagnoli (ce ne sono tantissimi qui), italiani, giapponesi e sudamericani. In pratica dall'oziare beatamente in Germania, mi ritrovo ora a dovermi fare la marenna a pranzo e cena, intrattenendomi con i compagni di classe in tutte le lingue del mondo, tranne che con il tedesco. Speriamo che almeno serva a qualcosa. In caso contrario, si ringrazia il Leipzig Pass per averci gentilmente offerto questi due mesi di divertimento.

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